QUADERNO 4
e

Una giornata con Rita Levi-Montalcini

Quando entra Rita Levi-Montalcini l’auditorium del Liceo Scientifico “Lorenzo Mascheroni” è gremito.

Studentesse e studenti degli Istituti superiori della città e della provincia, forse sorpresi da una figura così minuta e incerta nell’incedere, sono sopraffatti all’istante dal fascino che questa donna sa suscitare.

Sul vestito nero contrasta lo splendido candore dei capelli, la sobrietà e l’austerità della figura incorniciano però un gesto e un eloquio da subito caldo, affettuoso, autoironico.

Ed è amore a prima vista. E ammirazione e rispetto.

Questa Signora della cultura e della scienza non tiene le distanze, non fa cadere dall’alto della sua straordinaria esperienza, per pochi eletti, notazioni inaccessibili – eppur potrebbe – ma si avvia con l’umiltà che sola rispecchia la grandezza. Ma anche e soprattutto la forza.

E attacca subito. Contro il razzismo che, proclamando le distinzioni tra razze, “combatte particolarmente quelle sofferenti dei Paesi emergenti”.

Ed è proprio verso questi Paesi, soprattutto del continente africano, che è rivolto l’impegno della Fondazione guidata da Rita Levi-Montalcini.

Operante dal 1992 con l’obiettivo di assistere e aiutare i giovani italiani a realizzare il proprio futuro nel mondo del lavoro, indicando loro un orizzonte di senso legato ai valori, in contrapposizione ai fuorvianti miti “dell’orgoglio e della ricchezza”, la Fondazione ha successivamente spostato il focus sulla condizione delle giovani donne del continente africano, descritta da Rita Levi-Montalcini con precisi e toccanti richiami alla drammaticità che tuttora la caratterizza.

Donne e uomini che, pur pari sul piano intellettuale, sono divisi da odiose barriere sociali che sanciscono l’inferiorità delle donne, costrette a subire ogni miseria fisica e psichica e più dell’80% escluse dagli studi.

Ed ecco la “leva” del possibile riscatto: l’istruzione.

Per attualizzare l’enorme capacità di intervento, dal punto di vista sociale, dimostrato dalle giovani donne africane, nonostante l’allarmante estensione dell’analfabetismo.

Quindi aiuti, in forma di borse di studio, alle giovani donne dall’età pre-scolare alla formazione post-universitaria e scientifica, contribuendo in tal modo all’affermazione di leadership femminili sia nel campo sociale che scientifico e politico.

Il raggio d’azione degli interventi è ampio: Etiopia, Eritrea, Mozambico, Zimbabwe, Sud-Sahara e i riscontri sono largamente positivi.

Etiopia ed Eritrea al primo posto nelle priorità degli interventi per lenire, almeno in parte, l’infamia subita dall’aggressione fascista della quale lei, Rita Levi-Montalcini, addirittura chiede scusa, emozionando la platea.

Ecco, davanti a giovani che forse non sanno, il richiamo della memoria per riaffermare la condanna di ogni tentativo di sopraffazione dei diritti dei popoli.

A questa forza morale e all’azione tenacemente perseguita da Rita Levi-Montalcini la Fondazione A.J. Zaninoni ha inteso offrire la propria collaborazione, allo scopo di sostenere e incrementare gli stessi obiettivi. Formazione e pari opportunità rappresentano infatti il perno attorno al quale ruota tutta l’attività della Fondazione Zaninoni, in una prospettiva tanto ampia da far affermare a Pia Locatelli “a me piacerebbe tanto poter parlare di globalizzazione dei diritti degli uomini e delle donne”.

Naturale e conseguente la promozione dell’iniziativa della Fondazione stessa volta a sollecitare (con successo) contributi concreti di aziende, banche, enti istituzionali e non istituzionali della città e provincia a favore di giovani studenti africane.

Accesso alla conoscenza, dunque, per trasformare le situazioni attuali, assediate da fame e miseria, non solo tramite la formazione frontale, ma anche e soprattutto quella a distanza, utilizzando le nuove opportunità offerte dal crescente sviluppo dell’informatica.

Le prospettive operative sono già tracciate: una nuova formazione AKL (African Knowledge for Life) cui si correla il nuovo sviluppo della formazione Rita Levi-Montalcini FAD (Formazione a Distanza) e il previsto concorso dei fondi della Banca Mondiale.

Straordinaria la forza del messaggio di Rita Levi-Montalcini, quasi un viatico lanciato ai giovani che guardano in faccia il proprio futuro: è “Tempo di azione”, esclama Rita Levi-Montalcini citando il titolo di un suo saggio cui sta lavorando.

Il richiamo ai valori, che attraversa l’intera esistenza della Premio Nobel italiana, riecheggia con forza anche qui davanti a moltissimi studenti.

Un agire che si manifesta nell’impegno culturale e sociale, basato su precise discriminanti di valori.

Un modo consapevole e responsabile di “essere nel mondo”, che rifiuta i facili incantesimi della potenza e della ricchezza, definiti da lei stessa falsi e fittizi, e che abbraccia l’impegno come valore in sé, un universale che Rita Levi-Montalcini indica massimo nello studio e nell’aiuto al prossimo, nel totale disinteresse della propria persona.

Unità e solidarietà. “Salvare l’Africa vuol dire salvare il pianeta”. Davvero una bella lezione.

Augusto Benvenuto
Direttore responsabile della Collana Quaderni della Fondazione A.J. Zaninoni

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Quando entra Rita Levi-Montalcini l’auditorium del Liceo Scientifico “Lorenzo Mascheroni” è gremito.

Studentesse e studenti degli Istituti superiori della città e della provincia, forse sorpresi da una figura così minuta e incerta nell’incedere, sono sopraffatti all’istante dal fascino che questa donna sa suscitare.

Sul vestito nero contrasta lo splendido candore dei capelli, la sobrietà e l’austerità della figura incorniciano però un gesto e un eloquio da subito caldo, affettuoso, autoironico.

Ed è amore a prima vista. E ammirazione e rispetto.

Questa Signora della cultura e della scienza non tiene le distanze, non fa cadere dall’alto della sua straordinaria esperienza, per pochi eletti, notazioni inaccessibili – eppur potrebbe – ma si avvia con l’umiltà che sola rispecchia la grandezza. Ma anche e soprattutto la forza.

E attacca subito. Contro il razzismo che, proclamando le distinzioni tra razze, “combatte particolarmente quelle sofferenti dei Paesi emergenti”.

Ed è proprio verso questi Paesi, soprattutto del continente africano, che è rivolto l’impegno della Fondazione guidata da Rita Levi-Montalcini.

Operante dal 1992 con l’obiettivo di assistere e aiutare i giovani italiani a realizzare il proprio futuro nel mondo del lavoro, indicando loro un orizzonte di senso legato ai valori, in contrapposizione ai fuorvianti miti “dell’orgoglio e della ricchezza”, la Fondazione ha successivamente spostato il focus sulla condizione delle giovani donne del continente africano, descritta da Rita Levi-Montalcini con precisi e toccanti richiami alla drammaticità che tuttora la caratterizza.

Donne e uomini che, pur pari sul piano intellettuale, sono divisi da odiose barriere sociali che sanciscono l’inferiorità delle donne, costrette a subire ogni miseria fisica e psichica e più dell’80% escluse dagli studi.

Ed ecco la “leva” del possibile riscatto: l’istruzione.

Per attualizzare l’enorme capacità di intervento, dal punto di vista sociale, dimostrato dalle giovani donne africane, nonostante l’allarmante estensione dell’analfabetismo.

Quindi aiuti, in forma di borse di studio, alle giovani donne dall’età pre-scolare alla formazione post-universitaria e scientifica, contribuendo in tal modo all’affermazione di leadership femminili sia nel campo sociale che scientifico e politico.

Il raggio d’azione degli interventi è ampio: Etiopia, Eritrea, Mozambico, Zimbabwe, Sud-Sahara e i riscontri sono largamente positivi.

Etiopia ed Eritrea al primo posto nelle priorità degli interventi per lenire, almeno in parte, l’infamia subita dall’aggressione fascista della quale lei, Rita Levi-Montalcini, addirittura chiede scusa, emozionando la platea.

Ecco, davanti a giovani che forse non sanno, il richiamo della memoria per riaffermare la condanna di ogni tentativo di sopraffazione dei diritti dei popoli.

A questa forza morale e all’azione tenacemente perseguita da Rita Levi-Montalcini la Fondazione A.J. Zaninoni ha inteso offrire la propria collaborazione, allo scopo di sostenere e incrementare gli stessi obiettivi. Formazione e pari opportunità rappresentano infatti il perno attorno al quale ruota tutta l’attività della Fondazione Zaninoni, in una prospettiva tanto ampia da far affermare a Pia Locatelli “a me piacerebbe tanto poter parlare di globalizzazione dei diritti degli uomini e delle donne”.

Naturale e conseguente la promozione dell’iniziativa della Fondazione stessa volta a sollecitare (con successo) contributi concreti di aziende, banche, enti istituzionali e non istituzionali della città e provincia a favore di giovani studenti africane.

Accesso alla conoscenza, dunque, per trasformare le situazioni attuali, assediate da fame e miseria, non solo tramite la formazione frontale, ma anche e soprattutto quella a distanza, utilizzando le nuove opportunità offerte dal crescente sviluppo dell’informatica.

Le prospettive operative sono già tracciate: una nuova formazione AKL (African Knowledge for Life) cui si correla il nuovo sviluppo della formazione Rita Levi-Montalcini FAD (Formazione a Distanza) e il previsto concorso dei fondi della Banca Mondiale.

Straordinaria la forza del messaggio di Rita Levi-Montalcini, quasi un viatico lanciato ai giovani che guardano in faccia il proprio futuro: è “Tempo di azione”, esclama Rita Levi-Montalcini citando il titolo di un suo saggio cui sta lavorando.

Il richiamo ai valori, che attraversa l’intera esistenza della Premio Nobel italiana, riecheggia con forza anche qui davanti a moltissimi studenti.

Un agire che si manifesta nell’impegno culturale e sociale, basato su precise discriminanti di valori.

Un modo consapevole e responsabile di “essere nel mondo”, che rifiuta i facili incantesimi della potenza e della ricchezza, definiti da lei stessa falsi e fittizi, e che abbraccia l’impegno come valore in sé, un universale che Rita Levi-Montalcini indica massimo nello studio e nell’aiuto al prossimo, nel totale disinteresse della propria persona.

Unità e solidarietà. “Salvare l’Africa vuol dire salvare il pianeta”. Davvero una bella lezione.

Augusto Benvenuto
Direttore responsabile della Collana Quaderni della Fondazione A.J. Zaninoni

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