QUADERNO 11

Tessere il futuro: guardare avanti e oltre...

A pochi giorni dall’inaugurazione della mostra “Per filo e per segni”, realizzata dalla Fondazione Bergamo nella Storia, dalla Fondazione per la Storia Economica e Sociale di Bergamo e dalla Fondazione Famiglia Legler, abbiamo voluto dare il nostro contributo di riflessione attorno ad un tema cardine per il nostro territorio, così legato al mondo del tessile, con un’azione sinergica che ne rafforzasse il segno.

Crediamo molto nel lavoro di squadra e sin dalla nostra nascita ci siamo assunti l’impegno a promuovere lo sviluppo di progetti comuni ed il coordinamento tra Fondazioni ed Enti operanti sul territorio. E così, come per l’iniziativa di due anni or sono organizzata nell’ambito della mostra “Incanto di tessuti”– un titolo che era una poesia –, ed in continuità con essa, abbiamo deciso di ripetere l’esperienza e di accompagnare una mostra ad un convegno di approfondimento, costruito attorno ad una pluralità di voci, articolate in sezioni differenti, per un approccio “onnicomprensivo”.

Per inquadrare il tema ci siamo fatti ispirare da un passo della presentazione della mostra, che così sintetizzava: “C’è un filo che unisce la storia, l’arte, la creatività e la dimensione socio-politica di Bergamo nei secoli: è certamente quello dello sviluppo delle manifatture tessili dal 1300 ad oggi. Ci sono dei segni nelle storie degli uomini” – io aggiungo anche delle donne – “del territorio e della cultura bergamasca che si sviluppano nel futuro della vocazione artistica, ma anche nella creatività e nella capacità di innovazione: è il tessile made in Bergamo”.

Ciò ha posto le basi per la definizione del taglio da dare al convegno, dove l’accento è posto sul futuro. Un invito a non fermarsi, ad andare “oltre”, segnando una discontinuità: una suggestione suggerita dal Ezio Andreta che abbiamo subito colto come stimolo per uno sguardo ancora più ampio.

Ci auguriamo di essere riusciti nell’intento.

Pia Locatelli
Presidente della Fondazione

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A pochi giorni dall’inaugurazione della mostra “Per filo e per segni”, realizzata dalla Fondazione Bergamo nella Storia, dalla Fondazione per la Storia Economica e Sociale di Bergamo e dalla Fondazione Famiglia Legler, abbiamo voluto dare il nostro contributo di riflessione attorno ad un tema cardine per il nostro territorio, così legato al mondo del tessile, con un’azione sinergica che ne rafforzasse il segno.

Crediamo molto nel lavoro di squadra e sin dalla nostra nascita ci siamo assunti l’impegno a promuovere lo sviluppo di progetti comuni ed il coordinamento tra Fondazioni ed Enti operanti sul territorio. E così, come per l’iniziativa di due anni or sono organizzata nell’ambito della mostra “Incanto di tessuti”– un titolo che era una poesia –, ed in continuità con essa, abbiamo deciso di ripetere l’esperienza e di accompagnare una mostra ad un convegno di approfondimento, costruito attorno ad una pluralità di voci, articolate in sezioni differenti, per un approccio “onnicomprensivo”.

Per inquadrare il tema ci siamo fatti ispirare da un passo della presentazione della mostra, che così sintetizzava: “C’è un filo che unisce la storia, l’arte, la creatività e la dimensione socio-politica di Bergamo nei secoli: è certamente quello dello sviluppo delle manifatture tessili dal 1300 ad oggi. Ci sono dei segni nelle storie degli uomini” – io aggiungo anche delle donne – “del territorio e della cultura bergamasca che si sviluppano nel futuro della vocazione artistica, ma anche nella creatività e nella capacità di innovazione: è il tessile made in Bergamo”.

Ciò ha posto le basi per la definizione del taglio da dare al convegno, dove l’accento è posto sul futuro. Un invito a non fermarsi, ad andare “oltre”, segnando una discontinuità: una suggestione suggerita dal Ezio Andreta che abbiamo subito colto come stimolo per uno sguardo ancora più ampio.

Ci auguriamo di essere riusciti nell’intento.

Pia Locatelli
Presidente della Fondazione

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