Quaderno preparatorio al convegno "Un Paese per giovani" del 28.01.2010
Il 19 giugno 2009 la Conferenza Internazionale del Lavoro, con la partecipazione di delegati di governi, lavoratori e datori di lavoro dei Paesi membri dell’ILO, ha adottato all’unanimità il documento dal titolo Superare la crisi: un patto globale per l’occupazione.
Questo strumento di politica globale si concentra sulle ripercussioni sociali ed occupazionali della crisi economica e finanziaria. Il documento promuove una ripresa della produzione basata su investimenti, occupazione e protezione sociale.
L’obiettivo fondamentale del Patto globale per l’occupazione è di fornire una base concordata a livello internazionale per la definizione di strategie politiche atte a ridurre lo scarto temporale tra la ripresa economica e la creazione di opportunità di lavoro dignitoso. Il Patto richiede un’azione urgente in tutto il mondo, ai livelli nazionale, regionale e globale.
Nel corso del Vertice sulla crisi globale dell’occupazione dei 15-17 giugno 2009, i Capi di Stato e di Governo, i Vice-presidenti, i Ministri del Lavoro e i leader delle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori provenienti da ogni regione del mondo hanno espresso un forte sostegno politico al Patto globale per l’occupazione. Questo documento è stato inoltre fortemente supportato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon nel corso del suo messaggio al Vertice.
Il Patto rappresenta una risposta vigorosa dei rappresentanti di governi, imprese e mondo del lavoro – gli attori dell’economia reale – ad un aumento senza precedenti della disoccupazione, della sottoccupazione e del lavoro informale a livello mondiale, fenomeni che aggravano ulteriormente i problemi già presenti nel mercato del lavoro, oggetti della Dichiarazione sulla giustizia sociale per una globalizzazione giusta adottata dall’ILO nel 2008.
Il deterioramento del mercato del lavoro rende la vita dei lavoratori, delle famiglie e delle comunità sempre più difficile, e contribuisce ad innalzare il livello di povertà. La crisi dell’occupazione minaccia inoltre il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo del millennio, indebolendo le classi medie, aumentando il rischio di tensioni sociali e sgretolando la fiducia nei confronti dei decisori.
Inoltre, ogni anno si registrano in media 45 milioni di nuovi entranti nel mercato del lavoro, in prevalenza giovani donne e uomini. Da oggi fino al 2015 andrebbero creati circa 300 milioni di posti di lavoro per tenere il passo alla crescita della forza lavoro. Le crisi passate ci hanno inoltre insegnato che esiste un considerevole ritardo tra la ripresa economica e il rilancio dell’occupazione. Tutto questo spiega perché la crisi globale dell’occupazione potrebbe protrarsi per molti anni a meno che non vengano adottate misure vigorose e mirate volte ad accelerare la ripresa occupazionale di pari passo con la crescita economica.
Il Patto globale per l’occupazione propone un insieme bilanciato e realistico di misure politiche che i Paesi, con il supporto di istituzioni regionali e multilaterali, possono adottare al fine di intensificare gli sforzi messi a punto per contrastare la crisi e perseguire al tempo stesso la sostenibilità economica, sociale e ambientale. Il Patto globale per l’occupazione propone una gamma coerente di politiche già precedentemente collaudate che pongono l’occupazione e la protezione sociale al centro della risposta alla crisi. Queste politiche possono essere adattate ai diversi contesti locali e nazionali, come molti Paesi hanno iniziato a fare.
Il Patto propone misure e politiche volte a:
- mantenere il più possibile le donne e gli uomini nel loro posto di lavoro, sostenere le imprese, in particolare le piccole, medie e micro imprese;
- sostenere la creazione di nuovi posti di lavoro, promuovere gli investimenti nei settori ad alta intensità di manodopera, inclusi i cosiddetti “lavori verdi”;
- facilitare un più rapido reinserimento nel mercato del lavoro e affrontare il problema della deflazione dei salari;
- proteggere dalla crisi gli individui e le famiglie, in particolare i più vulnerabili, e coloro che sono impiegati nell’economica informale attraverso il rafforzamento dei sistemi di protezione sociale al fine di fornire sostegno al reddito, e assicurare mezzi di sostentamento e sicurezza delle pensioni;
- accelerare la ripresa dell’occupazione ed aumentare le opportunità di lavoro attraverso un’azione simultanea sulla domanda e l’offerta di manodopera;
- fornire alla forza lavoro le competenze necessarie per il presente e il futuro.
Il Patto globale per l’occupazione si basa sull’Agenda del lavoro dignitoso e ribadisce che il rispetto dei principi e dei diritti fondamentali del lavoro, la promozione dell’uguaglianza di genere, e l’intensificazione della libera espressione, della partecipazione attiva e del dialogo sociale sono cruciali per la ripresa e lo sviluppo.
Adottate in una forma integrata e coordinata, queste misure possono contribuire a ridurre le tensioni sociali, mitigare l’impatto negativo della recessione sui cittadini, stimolare la domanda aggregata, rinforzare economie di mercato competitive e promuovere un processo di crescita più inclusivo.
In sintesi, il Patto globale per l’occupazione risponde sia alle esigenze dell’economia reale sia ai bisogni delle persone.
Importante è anche il fatto che il Patto solleciti una azione politica globale coordinata al fine di massimizzare l’impatto positivo su occupazione e imprese sostenibili in tutto il mondo. Particolare attenzione viene dedicata ai Paesi in via di sviluppo, soprattutto i meno sviluppati, e ai Paesi con ristretti margini di manovra fiscali e politici per rispondere alla crisi.
Il Patto invita i Paesi donatori e le Agenzie multilaterali a considerare la possibilità di finanziare l’attuazione di queste raccomandazioni e opzioni politiche, comprese le risorse già stanziate in risposta alla crisi. Il Patto può contribuire ad un coordinamento più stretto e più efficace delle politiche e della loro attuazione da parte dell’insieme delle organizzazioni internazionali, ivi comprese l’Organizzazione delle Nazioni Unite e le istituzioni di Bretton Woods, nonché le organizzazioni e le banche di sviluppo regionali.
In aggiunta a ciò, il Patto riflette l’impegno dell’ILO a dare attuazione alle decisioni del Consiglio dei capi dei segretariati degli organismi delle Nazioni Unite (CEB-Chief Executive Board) nel quadro dell’iniziativa anticrisi adottata al livello del sistema delle Nazioni Unite e di contribuire ai lavori del G20 e agli altri processi governativi.
I costituenti tripartiti dell’ILO si impegnano a collaborare per contribuire al successo del Patto globale per l’occupazione. Il suo successo dipende inoltre dalle decisioni nazionali e internazionali adottate da governi, imprese, lavoratori, parlamenti, autorità locali e società civile, così come da donatori e istituzioni multilaterali. Insieme dobbiamo superare la crisi globale del mercato del lavoro e dobbiamo dare quelle risposte che la società si aspetta dai suoi dirigenti.
Al vertice di luglio 2009, i leader dei Paesi del G8 hanno dichiarato che il Patto globale per l’occupazione è uno strumento “importante per rispondere alla crisi a livello globale e per intensificare la dimensione sociale della globalizzazione”. I leader hanno aggiunto che “i Paesi industrializzati, emergenti e in via di sviluppo devono collaborare per assicurare una crescita economica basata sull’occupazione e promuovere la coesione sociale”.
Nel luglio 2009 il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite ha incoraggiato i Paesi membri ad utilizzare il Patto globale per l’occupazione nella definizione delle loro politiche. Si è inoltre richiesto alle Nazioni Unite di integrare i contenuti del Patto nelle attività dei coordinatori residenti e dei gruppi di Paesi delle Nazioni Unite a sostegno delle risposte nazionali alla crisi.
- Il Patto guarda oltre l’immediata ripresa economica e si rivolge anche al futuro. A tal proposito, quattro sono le aree di rilievo:
- un quadro di regolamentazione e vigilanza del settore finanziario, che deve essere al servizio dell’economia reale, delle imprese sostenibili e del lavoro dignitoso;
- scambi e mercati efficienti e ben regolamentati a vantaggio di tutti, senza ricorrere a misure protezionistiche ma avendo particolare riguardo per i Paesi più poveri;
- il passaggio ad un’economia a bassa emissione di carbonio e rispettosa dell’ambiente;
- un sentiero di sviluppo che aiuti tutti i Paesi – incluse le economie in via di sviluppo – a porre l’occupazione e la protezione sociale al centro delle politiche economiche, sociali, e di riduzione della povertà, supportate a livello internazionale.
Il patto globale e l’impegno globale tripartito espresso nello stesso Patto offrono un’occasione unica per i Paesi membri e per il sistema multilaterale di rispondere alla crisi con una visione condivisa al fine di favorire una ripresa bilanciata e produttiva che si preoccupi di proteggere la dignità delle persone e contribuisca alla realizzazione di un’economia mondiale e un processo di globalizzazione sostenibili e giusti.
Juan Somavia
Direttore Generale ILO