QUADERNO 25

Giovani e istituzioni: stare a guardare o darsi da fare?

Un evento atipico, quello presentato nelle pagine che seguono, che ha avuto il sapore di uno scambio diretto e sincero più che essere un convegno “istituzionale”: crollate le barriere della formalità e delle convenzioni che solitamente caratterizzano gli eventi che coinvolgono alte cariche dello Stato, si è aperta la possibilità per un vero confronto, scevro da ogni rigidità, tra la terza carica dello Stato e studenti e studentesse del nostro territorio.

Merito della generosità della ospite d’eccezione, la presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, e della freschezza e dell’interesse dei partecipanti, ragazzi e ragazze degli Istituti Superiori bergamaschi, a cui l’iniziativa era rivolta.

Un incontro fortemente voluto, quello con la presidente Boldrini, che ha mobilitato alcune centinaia di studenti e studentesse provenienti da ben tredici Istituti Superiori (gli Istituti di Bergamo Natta, Rigoni Stern, Leonardo da Vinci, Suore Sacramentine, I-School, Manzù, Lussana, Mascheroni, Secco Suardo, Fantoni e gli Istituti Einaudi di Damine, Mozzali di Treviglio e Turoldo di Zogno), che hanno partecipato all’evento insieme ai e alle loro insegnanti. Tantissime anche le persone meno giovani presenti, tanto da rendere necessario l’utilizzo di altre due sale oltre alla grande Sala Oggioni del Centro Congressi per consentire a tutti e tutte di assistere, anche se su schermo, al “botta e risposta” generato dalle domande alla Presidente della Camera dei Deputati.

Le giovani generazioni dunque protagoniste: grazie al lavoro di preparazione svolto in classe, hanno saputo formulare interrogativi coinvolgenti e stimolanti attorno ai quali sviluppare la conversazione; le appassionate risposte della presidente Boldrini hanno fatto il resto, creando un clima di grande attenzione ed empatia.

Sono convinta che da incontri come questo possa nascere una sensibilità diversa nei confronti della “cosa pubblica” e del “fare politica” come atto necessario per partecipare e contribuire a cambiare il mondo.

La progettazione di questa iniziativa si è basata su due assunti per noi fondamentali: il confronto come “sale della democrazia” ed il coinvolgimento dei giovani nel processo di cambiamento, nella convinzione che l’avvicinare le giovani generazioni al mondo delle istituzioni sia un atto significativo che sta tra i doveri di una Fondazione culturale.

Pia Locatelli
Presidente della Fondazione

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Un evento atipico, quello presentato nelle pagine che seguono, che ha avuto il sapore di uno scambio diretto e sincero più che essere un convegno “istituzionale”: crollate le barriere della formalità e delle convenzioni che solitamente caratterizzano gli eventi che coinvolgono alte cariche dello Stato, si è aperta la possibilità per un vero confronto, scevro da ogni rigidità, tra la terza carica dello Stato e studenti e studentesse del nostro territorio.

Merito della generosità della ospite d’eccezione, la presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, e della freschezza e dell’interesse dei partecipanti, ragazzi e ragazze degli Istituti Superiori bergamaschi, a cui l’iniziativa era rivolta.

Un incontro fortemente voluto, quello con la presidente Boldrini, che ha mobilitato alcune centinaia di studenti e studentesse provenienti da ben tredici Istituti Superiori (gli Istituti di Bergamo Natta, Rigoni Stern, Leonardo da Vinci, Suore Sacramentine, I-School, Manzù, Lussana, Mascheroni, Secco Suardo, Fantoni e gli Istituti Einaudi di Damine, Mozzali di Treviglio e Turoldo di Zogno), che hanno partecipato all’evento insieme ai e alle loro insegnanti. Tantissime anche le persone meno giovani presenti, tanto da rendere necessario l’utilizzo di altre due sale oltre alla grande Sala Oggioni del Centro Congressi per consentire a tutti e tutte di assistere, anche se su schermo, al “botta e risposta” generato dalle domande alla Presidente della Camera dei Deputati.

Le giovani generazioni dunque protagoniste: grazie al lavoro di preparazione svolto in classe, hanno saputo formulare interrogativi coinvolgenti e stimolanti attorno ai quali sviluppare la conversazione; le appassionate risposte della presidente Boldrini hanno fatto il resto, creando un clima di grande attenzione ed empatia.

Sono convinta che da incontri come questo possa nascere una sensibilità diversa nei confronti della “cosa pubblica” e del “fare politica” come atto necessario per partecipare e contribuire a cambiare il mondo.

La progettazione di questa iniziativa si è basata su due assunti per noi fondamentali: il confronto come “sale della democrazia” ed il coinvolgimento dei giovani nel processo di cambiamento, nella convinzione che l’avvicinare le giovani generazioni al mondo delle istituzioni sia un atto significativo che sta tra i doveri di una Fondazione culturale.

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