QUADERNO 16

Dopo la crisi. Ritorna il governo dell'economia?

Lezione di Giuliano Amato, giurista e uomo politico, noto per la sua grande intelligenza e capacità dialettica, tanto da essere soprannominato “Dottor Sottile”. Nato a Torino nel 1938, nel 1960 si laurea in giurisprudenza all’Università di Pisa, consegue il master in Diritto comparato alla Columbia University di New York nel 1962 e la libera docenza in Diritto costituzionale nel 1964. Dopo aver insegnato nelle Università di Modena, Perugia, Firenze e Roma (La Sapienza), è ora professore emerito all’Istituto universitario europeo di Fiesole e tiene seminari alla Columbia University, alla New York University e alla Luiss di Roma.

Membro del Parlamento per 18 anni: dal 1983 al 1994 per il Psi (partito a cui era iscritto dal 1958) e dal 2001 al 2008 eletto nelle liste dell’Ulivo. Dal 1983 al 2008 è stato Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Vicepresidente, più volte Ministro (Tesoro, per le Riforme costituzionali, Interno) e due volte Presidente del Consiglio.

Ha presieduto l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato dal 1994 al 1997 ed è stato Vicepresidente della Convenzione per il futuro dell’Europa (2002-2003). È presidente del Centro Studi Americani e del Comitato Scientifico di Astrid. Fa parte dell’Advisory Board di InvestCorp e del Board del Center for European Reform di Londra.

Ha collaborato a diversi quotidiani e settimanali, attualmente scrive quindicinalmente su Il Sole 24Ore. Dirige il quadrimestrale Mercato, Concorrenza e Regole, edito da Il Mulino, ed è condirettore del bimestrale ItalianiEuropei, edito dalla omonima Fondazione di cui presiede l’International Advisory Board.

Nel febbraio 2009 è stato nominato presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani. Da maggio 2010 presiede il Comitato dei Garanti per le celebrazioni del 150° anniversario dell’unità d’Italia.

I suoi libri e i suoi saggi principali hanno ad oggetto le libertà, le forme di Stato e di governo, il diritto dell’economia e la concorrenza, l’integrazione europea e la cultura politica.

Perché Giuliano Amato? Oltre che per le competenze e le indubbie qualità, sinteticamente descritte sopra, perché fu il relatore alla prima conferenza della Fondazione e soprattutto perché sapevamo che avrebbe affrontato un tema di così stretta attualità senza paraocchi ideologici ma con la severità di analisi che tutti gli riconoscono. Severità che non è però fredda tecnocrazia, perché la sua competenza è accompagnata da una vasta cultura che gli consente di cogliere le connessioni fra l’economia e gli aspetti più variegati del vivere sociale. Come crediamo converrete leggendo la trascrizione che qui pubblichiamo, le nostre aspettative sono state premiate da una lezione in cui si intrecciano un’analisi impietosa delle cause e delle responsabilità per la crisi finanziaria ed economica, le difficoltà attuali, la critica a una classe dirigente europea purtroppo oggi non all’altezza della complessità della situazione economica, politica e sociale, accompagnate però da proposte percorribili e senza rinunciare alla convinzione che un mondo migliore è possibile.

Paolo Crivelli
Direttore della Fondazione

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Lezione di Giuliano Amato, giurista e uomo politico, noto per la sua grande intelligenza e capacità dialettica, tanto da essere soprannominato “Dottor Sottile”. Nato a Torino nel 1938, nel 1960 si laurea in giurisprudenza all’Università di Pisa, consegue il master in Diritto comparato alla Columbia University di New York nel 1962 e la libera docenza in Diritto costituzionale nel 1964. Dopo aver insegnato nelle Università di Modena, Perugia, Firenze e Roma (La Sapienza), è ora professore emerito all’Istituto universitario europeo di Fiesole e tiene seminari alla Columbia University, alla New York University e alla Luiss di Roma.

Membro del Parlamento per 18 anni: dal 1983 al 1994 per il Psi (partito a cui era iscritto dal 1958) e dal 2001 al 2008 eletto nelle liste dell’Ulivo. Dal 1983 al 2008 è stato Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Vicepresidente, più volte Ministro (Tesoro, per le Riforme costituzionali, Interno) e due volte Presidente del Consiglio.

Ha presieduto l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato dal 1994 al 1997 ed è stato Vicepresidente della Convenzione per il futuro dell’Europa (2002-2003). È presidente del Centro Studi Americani e del Comitato Scientifico di Astrid. Fa parte dell’Advisory Board di InvestCorp e del Board del Center for European Reform di Londra.

Ha collaborato a diversi quotidiani e settimanali, attualmente scrive quindicinalmente su Il Sole 24Ore. Dirige il quadrimestrale Mercato, Concorrenza e Regole, edito da Il Mulino, ed è condirettore del bimestrale ItalianiEuropei, edito dalla omonima Fondazione di cui presiede l’International Advisory Board.

Nel febbraio 2009 è stato nominato presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani. Da maggio 2010 presiede il Comitato dei Garanti per le celebrazioni del 150° anniversario dell’unità d’Italia.

I suoi libri e i suoi saggi principali hanno ad oggetto le libertà, le forme di Stato e di governo, il diritto dell’economia e la concorrenza, l’integrazione europea e la cultura politica.

Perché Giuliano Amato? Oltre che per le competenze e le indubbie qualità, sinteticamente descritte sopra, perché fu il relatore alla prima conferenza della Fondazione e soprattutto perché sapevamo che avrebbe affrontato un tema di così stretta attualità senza paraocchi ideologici ma con la severità di analisi che tutti gli riconoscono. Severità che non è però fredda tecnocrazia, perché la sua competenza è accompagnata da una vasta cultura che gli consente di cogliere le connessioni fra l’economia e gli aspetti più variegati del vivere sociale. Come crediamo converrete leggendo la trascrizione che qui pubblichiamo, le nostre aspettative sono state premiate da una lezione in cui si intrecciano un’analisi impietosa delle cause e delle responsabilità per la crisi finanziaria ed economica, le difficoltà attuali, la critica a una classe dirigente europea purtroppo oggi non all’altezza della complessità della situazione economica, politica e sociale, accompagnate però da proposte percorribili e senza rinunciare alla convinzione che un mondo migliore è possibile.

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