QUADERNO 9

1957-2007. L'Europa compie 50 anni: realizzazioni e prospettive

La Fondazione A.J. Zaninoni non poteva mancare all’appuntamento del 50° anniversario dell’unità europea. Il rischio poteva però essere quello di organizzare una delle tante cerimonie un po’ retoriche e paludate. Per questo abbiamo scelto due relatori che, come ha detto la nostra Presidente nella sua introduzione, hanno svolto un ruolo da protagonisti nel processo di costruzione dell’Europa e che alla conoscenza profonda della storia e dei processi uniscono ancor oggi una vivissima passione, che non li fa però essere miopi verso le difficoltà che permangono per la realizzazione di una unità piena, anche dal punto di vista politico. Ne avrete testimonianza dalla lettura degli atti del convegno che qui pubblichiamo.

Riteniamo questi appuntamenti di approfondimento molto importanti perché, se è vero che fra gli aderenti alla Unione europea gli italiani, stando ai sondaggi, sono fra gli europeisti più convinti, è forse anche vero che ciò lo si debba più a un sentimento esterofilo che alla consapevolezza delle conquiste economiche, politiche e civili che i popoli hanno raggiunto con la costruzione dell’Europa. La rivista americana Time – non certo imputabile di partigianeria europeista – ha recentemente elencato i vantaggi raggiunti dall’integrazione europea e Sergio Romano li ha opportunamente riassunti rispondendo ad un lettore del Corriere. Pensiamo possano rappresentare un vademecum utile:

  • I Trattati europei hanno regalato al continente quasi sessant’anni di pace.
  • La politica agricola comune ha protetto e preservato, insieme agli interessi degli agricoltori, il paesaggio dell’Europa.
  • I regolamenti del 1997 hanno autorizzato le singole compagnie aeree nazionali a gestire le proprie rotte in partenza dal territorio degli altri Stati membri e hanno creato nei cieli una maggiore concorrenza.
  • Paesi come l’Irlanda sono miracolosamente emersi dalla loro secolare arretratezza economica.
  • Il Trattato di Schengen, firmato a Lussemburgo nel 1985, permette di attraversare senza passaporto le frontiere degli Stati firmatari.
  • L’adozione di standard comuni per la telefonia mobile ha unificato le comunicazioni del continente e permesso ai fabbricanti di telefoni cellulari di contare sull’esistenza di un grande mercato integrato.
  • La libertà di circolazione ha favorito il movimento delle persone da un Paese all’altro e ha esteso a tutti i lavoratori la garanzia di alcuni diritti fondamentali.
  • Molte regioni meno avanzate hanno potuto contare, per i loro programmi di sviluppo, sui fondi speciali dell’Unione.
  • Il Cern (l’organizzazione europea per la ricerca nucleare) guida il mondo nel campo della fisica delle particelle. L’inventore del World Wide Web, Tim Berners Lee, era un ricercatore del Cern.
  • L’euro, oggi la moneta di 315 milioni di europei, ha acceso sui prezzi i riflettori della trasparenza e contribuito alla creazione di un mercato unico.
  • L’Airbus ha sfidato l’industria aeronautica americana e, nonostante le sue recenti disavventure, imposto ai mercati dell’aria le regole della concorrenza.
  • Il programma di studi Erasmus ha permesso a un milione e mezzo di studenti di passare liberamente, per il completamento dei loro studi, dalla università d’origine a quella di un altro Paese.
  • Le direttive di Bruxelles sulla balneazione hanno pulito il 95% delle spiagge europee, e le regole comuni sulla protezione dell’ambiente hanno eliminato parecchi dei veleni che stavano intossicando i nostri Paesi.
  • Le regole dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare ci proteggono dalle manipolazioni, dalla mucca pazza, da altre epidemie animali e dagli alimenti malsani.
  • Senza la continua spinta dell’Europa non sarebbe neppure possibile parlare di una politica climatica per l’intero pianeta.
  • L’Unione europea ha allargato a Est le frontiere della democrazia e del libero mercato.

Paolo Crivelli
Direttore della Fondazione

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La Fondazione A.J. Zaninoni non poteva mancare all’appuntamento del 50° anniversario dell’unità europea. Il rischio poteva però essere quello di organizzare una delle tante cerimonie un po’ retoriche e paludate. Per questo abbiamo scelto due relatori che, come ha detto la nostra Presidente nella sua introduzione, hanno svolto un ruolo da protagonisti nel processo di costruzione dell’Europa e che alla conoscenza profonda della storia e dei processi uniscono ancor oggi una vivissima passione, che non li fa però essere miopi verso le difficoltà che permangono per la realizzazione di una unità piena, anche dal punto di vista politico. Ne avrete testimonianza dalla lettura degli atti del convegno che qui pubblichiamo.

Riteniamo questi appuntamenti di approfondimento molto importanti perché, se è vero che fra gli aderenti alla Unione europea gli italiani, stando ai sondaggi, sono fra gli europeisti più convinti, è forse anche vero che ciò lo si debba più a un sentimento esterofilo che alla consapevolezza delle conquiste economiche, politiche e civili che i popoli hanno raggiunto con la costruzione dell’Europa. La rivista americana Time – non certo imputabile di partigianeria europeista – ha recentemente elencato i vantaggi raggiunti dall’integrazione europea e Sergio Romano li ha opportunamente riassunti rispondendo ad un lettore del Corriere. Pensiamo possano rappresentare un vademecum utile:

  • I Trattati europei hanno regalato al continente quasi sessant’anni di pace.
  • La politica agricola comune ha protetto e preservato, insieme agli interessi degli agricoltori, il paesaggio dell’Europa.
  • I regolamenti del 1997 hanno autorizzato le singole compagnie aeree nazionali a gestire le proprie rotte in partenza dal territorio degli altri Stati membri e hanno creato nei cieli una maggiore concorrenza.
  • Paesi come l’Irlanda sono miracolosamente emersi dalla loro secolare arretratezza economica.
  • Il Trattato di Schengen, firmato a Lussemburgo nel 1985, permette di attraversare senza passaporto le frontiere degli Stati firmatari.
  • L’adozione di standard comuni per la telefonia mobile ha unificato le comunicazioni del continente e permesso ai fabbricanti di telefoni cellulari di contare sull’esistenza di un grande mercato integrato.
  • La libertà di circolazione ha favorito il movimento delle persone da un Paese all’altro e ha esteso a tutti i lavoratori la garanzia di alcuni diritti fondamentali.
  • Molte regioni meno avanzate hanno potuto contare, per i loro programmi di sviluppo, sui fondi speciali dell’Unione.
  • Il Cern (l’organizzazione europea per la ricerca nucleare) guida il mondo nel campo della fisica delle particelle. L’inventore del World Wide Web, Tim Berners Lee, era un ricercatore del Cern.
  • L’euro, oggi la moneta di 315 milioni di europei, ha acceso sui prezzi i riflettori della trasparenza e contribuito alla creazione di un mercato unico.
  • L’Airbus ha sfidato l’industria aeronautica americana e, nonostante le sue recenti disavventure, imposto ai mercati dell’aria le regole della concorrenza.
  • Il programma di studi Erasmus ha permesso a un milione e mezzo di studenti di passare liberamente, per il completamento dei loro studi, dalla università d’origine a quella di un altro Paese.
  • Le direttive di Bruxelles sulla balneazione hanno pulito il 95% delle spiagge europee, e le regole comuni sulla protezione dell’ambiente hanno eliminato parecchi dei veleni che stavano intossicando i nostri Paesi.
  • Le regole dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare ci proteggono dalle manipolazioni, dalla mucca pazza, da altre epidemie animali e dagli alimenti malsani.
  • Senza la continua spinta dell’Europa non sarebbe neppure possibile parlare di una politica climatica per l’intero pianeta.
  • L’Unione europea ha allargato a Est le frontiere della democrazia e del libero mercato.

Paolo Crivelli
Direttore della Fondazione

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